Theka-Thoun
theka-thoun: catena glehaw - capitale nanica
Questi fatti accaddero all’epoca di re Dawryn detto Il Fabbro, subito dopo esser fuggiti alla catastrofe che quasi distrusse l’intera etnia dei nani: l’eruzione di Orrigma di circa 9.000 anni fa. Giunsero nell’unica catena di montagne le cui viscere non vennero invase dal fiume di lava: i Glehaw. Si inoltrarono fino a scoprire, come raccontato nelle cronache di Dawryn riportate in Arkhesya la Genesi, una enorme parete di roccia che in cinque anni riuscirono a bucare per passare oltre. Scoprirono una enorme caverna che è parte di uno dei picchi più alti dell’intera catena, ancor più del famoso Grifone Nero, dove vive la leggendaria Maga Guardiana di Arkhesya. Gli ulgan chiamano quel picco Dente Spezzato mentre i nani lo chiamarono Onkraden, per la sua somiglianza a un dente di cinghiale spezzato.
In quell’epoca era reggente Dawryn che con coraggio e sangue freddo riuscì a salvare la sua gente scappando e rifugiandosi a Theka-Thoun, all’epoca un minuscolo villaggio sotterraneo dal nome di Theka-Fil abitato da una piccola comunità di clan nani. dove Dawryn giunse con tutti i superstiti del suo popolo dopo una rocambolesca fuga per salvarsi dalla violenza del vulcano. Quel villaggio non si era mai espanso molto, a causa del lago d’acqua dolce Habal adiacente al villaggio purtroppo infestato di terribili mostri acquatici. I nani appena giusti dovettero adattarsi e combatterli se volevano una nuova patria.
Morirono in molti, tantissimi, prima di scoprire come ucciderli.
Iniziarono a costruire una nuova città di dimensioni colossali e a fortificarla dagli assalti dei mostri, come solo i nani sono in grado di fare. La gigantesca grotta, che chiamarono Haspecus, e il lago adiacente avrebbero permesso una vita agevole e l’abilità dei nani sotto la sapiente guida di Dawryn, in un paio di generazioni diede vita a un’opera mastodontica e grandiosa per dimensioni e materiali utilizzati. Una possente perla costruita sotto la montagna nella quale i nani, ormai sull’orlo dell’estinzione a causa di Orrigma, in poco tempo tornarono a prosperare.
Nessuno però poteva navigare sul lago Habal perché le terrificanti creature, mostri del mondo antico, sorte dalle viscere della montagna, avevano trovato tra quelle acque l’ambiente ideale dove vivere.
I nani chiamano quelle creature Kreudes che tradotto significa più o meno Mostri Celati o Invisibili, ed un solo mostro Kreud. Questo poiché sono silenziosi e, pur nuotando a pelo d’acqua, sono pressoché impossibili da notare e sentire e quando ci si accorge della loro presenza di norma è troppo tardi.
Sopra al lago, sulla immensa parete di roccia antistante la città, si aprono due grandi spaccature, due voragini che lasciano trasparire i raggi del Sole. Questi, rispecchiandosi sul lago, diffondono una luce soffusa che illumina debolmente l’intera grotta. Tutto ciò dà vita a un’atmosfera suggestiva e irreale all’intero luogo, quasi fosse frutto di un miraggio. Questa particolare luce dà modo al popolo di Theka-Thoun di distinguere, anche se in maniera non troppo marcata, il giorno dalla notte. I due momenti della giornata si distinguono tra loro grazie al chiarore che i raggi del Sole donano alle profondità della grotta.
Proprio per evitare gli attacchi di quelle creature i nani eressero grandi mura fortificate e torri di guardia in grado di proteggerli dalla violenza devastante di quei mostri.
Le imponenti mura, sulle quali sorgono alte torrette, sono costantemente presidiate da guardie pronte a far funzionare le grandi balestre, costruite a difesa della città. In questo modo i Thoun possono difendersi quando, al culmine di ogni Luna Nuova, quelle creature mostruose escono dal lago per tentare l’assalto alla città fortificata. Le difese sono perfettamente in grado di contenere quegli attacchi anche se inevitabili sono le perdite, data la ferocia e la potenza di quei mostri. Gli antenati dei nani più coraggiosi hanno provveduto a costruire una specie di approdo così da rendere possibile a una parte del lago di entrare all’interno delle mura della città creando una polla protetta da una serie di grate e inferriate subacquee. Quell’acqua attualmente fornisce il sostentamento all’intera città senza incorrere nel pericolo di assalto delle creature malefiche. L’approdo è costantemente presidiato da agguerriti nani guerrieri, non mancano infatti i tentativi di penetrazione delle barriere da parte dei Kreudes.
Tutto in quella città è costruito con roccia massiccia o metallo mentre ogni altro materiale, come a esempio il legno, è molto prezioso e scarso. Viene recuperato dai nani dalla foresta del Gunay seppur i nani non siano molto propensi a salire in superficie se non vi sono costretti e non amino per nulla lavorare il legno. Preferiscono piuttosto acquistare ciò che gli serve già costruito dagli ulgan.
Una particolarità contraddistingue Theka-Thoun da ogni altra città costruita in terra di Arkhesya. Theka-Thoun, antichissima ed edificata attraverso i dettami di una grezza magia della terra, ha una forma particolare risultando suddivisa in sei grandi settori.
Il leggendario Dawryn la progettò assieme ai capi clan del suo tempo e assieme ad alcuni maghi che in questa etnia sono veramente molto rari. Normalmente un nano dedica la sua vita all’ascia o al piccone, raramente si cimenta nella magia. Eppure alcuni di loro però diventano maghi e acquisiscono grandi poteri solitamente sull’elemento Terra e più raramente sul Fuoco visto che sono particolarmente portati per questi elementi.
Dawryn e i suoi mastri costruttori, aiutati dal mitico mago Valdarin, diedero inizio alla costruzione della grande città. Dapprima posero le fondamenta immense di una struttura, circondata da altissime mura, che sarebbe stata suddivisa in sei grandissimi settori identici uno per ogni clan. Ogni settore avrebbe dovuto avere il medesimo spazio, memori delle faide scoppiate tra clan secoli prima, e quindi i costruttori diedero il medesimo spazio ad ognuno dei clan senza fare nessuna discriminazione. Lo sciamano mago stabilì con precisione il luogo e i materiali per le fondamenta e poi i costruttori diedero inizio ai lavori. Successivamente ogni settore venne affidato a un capoclan che iniziò a suddividere i lotti di terreno tra le varie famiglie di ogni clan. Al centro fu prevista una immensa torre che arivava praticamente fino al soffitto della grande caverna. All’interno di questa torre esano stati attivati gli spazi per i nobili dei clan e per le personalità più in vista come generali, gli anziani del consiglio, dignitari ecc…
Alla sommità di questa immensa torre si trova la grande sala del Consiglio degli Anziani: Lokras. Un luogo dove gli anziani dei sei clan, ora cinque, si trovano per stabilire il da farsi del popolo dei nani. Ogni voto ha lo stesso peso, non esiste un clan più importante dell’altro a prescindere da quanti siano i nani che ne fanno parte. Il re conta solo come figura carismatica e come generale supremo in caso di guerra, ma nelle normali decisioni il Consiglio degli Anziani è quello che decide il da farsi.
Le abitazioni sono in pietra lavorata con scarsa presenza delle supellettili in legno, hanno case confortevoli e ben riscaldate dal perfetto utilizzo e distribuzione dei gas naturali che i nani.
Nei secoli i nani che abitano i vari settori sono cresciuti a dismisura e, a dire il vero, alcuni clan sono cresciuti più di altri e tendono ad uscire dai loro confini e scoppia di tanto in tanto qualche tafferuglio tra famiglie di clan diversi. Sostanzialmente però tutto rientra nel normale carattere spigoloso di questa etnia che difficilmente trova facile convivere con chiunque, anche se fa parte della stessa razza. Le mura ciclopiche che proteggono l’intera area non sono più sufficienti e moltissime abitazioni sono state costruite fuori con il rischio di essere attaccati dai mostri. Ci si affida alle solerti sentinelle che dalle torri scrutano costantemente il lago cercando anche la minima increspatura d’acqua.