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La Preistoria

Le antiche cronache conservate ad Archemur, avvallate anche da alcuni storici ulgan, narrano di storie miste a leggenda sulle origini antichissime e preistoriche della terra di Arkhesya. La teoria più accreditata parla di una catastrofe di dimensioni immani che sconvolse completamente intere aree del pianeta distruggendo e uccidendo milioni e milioni di esseri viventi. Molte terre a causa della catastrofe scomparvero, inabissandosi per sempre e portando con sé tutte le creature che vi abitavano. Dalle acque, dopo epoche ed epoche di quiescenza, tornarono ad emergere alcune terre. Tra queste sorse Arkhesya in forma di grande isola, sperduta in un oceano sconfinato. Seppur in forma criptica, enigmatica, parte di ciò che accadde in quella catastrofe si trova nel Tyndarf o “Canto dell’Inizio

Nel frattempo altre terre emersero e, dai successivi assestamenti del pianeta, Arkhesya giunse a contatto con un continente sconosciuto. Lo scontro tra le due formazioni geologiche diede forma alla gigantesca catena del Glehaw. Il Glehaw divenne per Arkhesya una sorta di difesa naturale, ma anche una invalicabile barriera rispetto a tutti gli altri territori confinanti. Sono conosciute anche altre terre al di là dell’oceano Gryst, in direzione nord est, ma risultano praticamente irraggiungibili a causa delle insidie di quell’oceano. I micidiali gorghi e le miriadi di scogli che costellano quelle coste rendono del tutto irraggiungibile quei territori. Pochissime e molto imprecise le testimonianze di approdo e di esplorazione dovute al fatto che solo qualche sparuto pescatore si è spinto fino a quei luoghi o ne è stato sospinto da improvvise tempeste, evento frequente in quell’area del Gryst.

Data la conformazione e la particolare posizione di Arkhesya, fin dalla notte dei tempi divenne dimora di entità demoniache innominabili, mostri e creature dotate di magia grezza che si sbranavano per la sopravvivenza e per il territorio.

Arkhesya venne colonizzata da un numero spropositato di creature demoniache ma tutto ciò non avvenne per qualche strana coincidenza o per i capricci del destino. All’inizio dei tempi furono i tre figli dannati di Nuxaur, il Signore Oscuro, a prendere possesso dei territori di questo continente e iniziarono a creare con le loro arti deviate quella che sarebbe stato il loro campo base. Da quelle terre avrebbero poi preso possesso, per rispettare il volere del loro padre stesso, dell’intero pianeta di Arcàl, un territorio dopo l’altro. Iniziarono con la creazione di una stirpe di creature dannate di cui si parla nel Pantheon e con queste conquistare ogni territorio di Arkhesya, zolla dopo zolla.

Questo fino a quando i Dealantiti, spinti dalle catastrofi del loro paese e dal destino non approdarono in Arkhesya dove avvennero le prime sanguinarie battaglie contro le creature demoniache che qui abitavano fin dalla notte dei tempi.

Animali enormi abitavano queste terre e la particolare morfologia concorse a dividere le varie specie tra lacustri, montane, boschive, desertiche e nelle ampie pianure del nord e del centro. Grandi erbivori colonizzarono il Sicland e gli animali feroci di grandi dimensioni si stabilirono in tutte le aree limitrofe alla grande pianura certi di poter avere molto cibo a disposizione. Specie più piccole di erbivori e di carnivori si possono trovare in ogni luogo di Arkhesya in conformità alla loro indole e alle aree climatiche. Laghi e fiumi sono sempre stati molto ricchi di pesci e anfibi e la palude Smelfy del nord, che nelle epoche preistoriche era un’area di dimensioni molto contenute ridotte a una zona circolare nell’area nord est di Arkhesya, fu colonizzata da rettili infidi e anfibi di ogni forma e specie. Smelfy divenne ciò che attualmente è conosciuto con quel nome, cioè l’enorme e maledetta palude più grande di Arkhesya, in seguito alla terribile e terminale battaglia tra i Dealantiti e i Demoni di cui si parla nella storia Dealantita, la famigerata Battaglia del Delirio.

Ogni tipo di ecosistema risulta molto ricco della fauna tipica e lo stesso si può affermare per pianure, vette, laghi, fiumi.

Flora e Fauna.
L’intero mondo di Arkhesya potrebbe essere paragonato alle nostre regioni temperate e quindi la flora è tipica di quelle zone. Quindi troveremo le conifere sui monti, le latifoglie sulle colline e le pianure e così via fino alla vegetazione tipica delle regioni marine. La fauna è la più variegata e molteplice e va dai grandi mammiferi erbivori delle pianure come gli Uri selvaggi o i Rogrus fino a tutte le specie che normalmente abitano le foreste e i monti. A parte qualche animale particolare anche la fauna è perfettamente coerente a quella delle nostre zone temperate.

Epoche della Preistoria

I Veggenti di Archemur hanno suddiviso il periodo preistorico in tre Ere:

I° Era (da 200.000 a 150.000 anni fa) – Si fa iniziare quest’era all’epoca in cui Arkhesya divenne una grande penisola. Viene detta Era dei Vegetali, Pesci e Rettili. Sì sa poco nulla di quest’epoca, alcuni veggenti hanno visto bagliori dell’origine e hanno deciso di mantenere il massimo grado di segretezza poiché il periodo è molto vicino alla grande catastrofe. Vi è un grande dubbio che affligge gli studiosi di tutti i tempi. Perfino quelli più dotati di capacità veggenti ci raccontano che quella catastrofe immane non era sicuro fosse di origine naturale. Alcuni sogni e intuizioni ci raccontano di come tale catastrofe potrebbe essere stata addirittura provocata. Ma la domanda che rimane in sospeso dalla notte dei tempi è: chi potrebbe aver provocato una tale distruzione e in quale modo?

In ogni caso la prima era prende l’avvio quando, per ragioni sconosciute se non per alcune congetture prive di fondamenti storici, appaiono nell’estremo Nord Est i primi Arythesin detti anche Guardiani degli Alberi. Si tratta di alberi con caratteristiche molto particolari perché hanno grandi poteri magici, alcuni di essi erano addirittura in grado di spostarsi e colonizzare altre regioni. Erano in grado di parlare e in epoche più tarde furono aiutanti e consiglieri dei dealantiti e con loro stabilirono un sodalizio: il Patto Verde in cui i dealantiti si impegnavano ad usare solo gli alberi che un Arythesin indicava loro. Durante quest’era gli Arythesin si sparsero per l’intera penisola e Arkhesya non fu mai così rigogliosa poiché i Guardiani vegliavano sulla flora. In breve divennero i padroni incontrastati e silenziosi dell’intero territorio anche se ebbero come acerrimi nemici i demoni che abitavano queste terre che facevano scempio di ogni essere vivente. I dravidi, nell’era attuale, raccontano un mito antichissimo giunto a noi sotto forma di canto in cui alcuni Frassini e Querce acquisirono poteri immensi dal tocco della dea dealantita Laeryn, una maga leggendaria che, molto prima dei suoi discendenti, sarebbe approdata in uno dei suoi viaggi in Arkhesya e avrebbe creato gli Arythesin come dono per una terra selvaggia abitata solo da spettri e demoni.

Gli Arythesin colonizzarono l’intera Arkhesya durante questa era, alcuni di essi riuscirono, non si sa come, a raggiungere l’arcipelago Pangui Tago e lì si insediarono nella foresta che oggi è conosciuta come Toerwar. Nei secoli mutarono, forse a causa degli incroci con le particolari piante dell’isola, dando luogo a una nuova e particolarissima razza: i Tedawar. I Tedawar chiamati anche Alberi Fluttuanti o in alcuni casi Tedavar sono un tipo di piante che fluttua sul terreno e sono radicati a terra solo per tre radici principali. Il legno di questi alberi è più leggero dell’aria e quindi rimane sospeso. Con il legno dei Tedawar e le conoscenze di generazioni e generazioni, i Cirbati costruiscono i Bastiventi, i vascelli volanti che solcano i cieli di Arkhesya. Tra le moltissime regole da seguire per costruire un bastivento la più importante è il taglio delle radici che radicano l’albero. Le tre radici vanno tagliate in una sequenza precisa, un errore qualsiasi e il raro legno del Tedawar si trasforma in semplice legna da ardere, sprecando un bene preziosissimo.

II° Era (da 150.000 a 70.000 anni fa) – Era dei grandi Animali sia erbivori che da preda. Avviene la colonizzazione completa di Arkhesya da parte di grandi forme animali. Arkhesya si riempie di specie di animali di ogni tipo, grandezza e forma. Grandi mammiferi, sia predatori che prede colonizzano tutto il territorio e si distribuiscono in ogni tipo di ecosistema.
 

III° Era (70.000 anni fa) – Detta anche Era della Magia. Non è ancora certo il motivo, anzi le teorie sono molto discordi su questo versante. Iniziano ad apparire le prime creature animali in grado di sviluppare poteri magici, grezzi e perlopiù malefici. Sono piccole entità che per sopravvivere riescono a sviluppare alcune forme di magia elementare, come il mutare forma o scomparire per brevi istanti. Alcune avvertono con precisione il pericolo e da dove proviene, altre vedono nell’oscurità più nera o rimangono senza respirare per tempi lunghissimi. Verso la parte finale di questa lontana era una nuova evoluzione investe forme più evolute e più grandi di animali.
Esiste però una seconda teoria, più accreditata della prima perché legata alle leggende dealantite tramandate di generazione in generazione. Queste leggende narrano della nascita di intere schiere di creature demoniache per opera della magia nera di: Krhuov, Gorvak, Thrauk, i tre fratelli semidei nati dalla violenza che Nuxaur, il Signore Oscuro, inflisse a Aephur, la dolce dea gemella di Acuen. Questa teoria è supportata da molti miti e i dravidi stessi ne raccontano le vicende quando narrano della nascita delle creature oscure che, in questo remotissimo periodo, colonizzarono Arkhesya vessando e terrorizzando le allora primigenie colonie di abitanti autoctoni. In quel tempo le pianure e le aree nei pressi dei laghi e dei fiumi erano abitate dai lontanissimi predecessori degli attuali ulgan nati invece, come ben è risaputo, dall’unione di questi popoli antichi con i dealantiti in fuga dal mostro Koj-Ry abitante delle profondità del lago Ry in prossimità della grande fortezza Brast alle pendici degli Imbolt. Della nascita dei tre fratelli dannati si racconta nel Pantheon dei Dealantiti, mentre della nascita del popolo ulgan, come è conosciuto ora, se ne parla diffusamente nei racconti del nel IV regno dell’Evo Antico, raccolti nella Saga: Arkhesya: la Genesi.

Verso la metà della III Era preistorica le entità dotate di qualche potere magico abitano le terre di Arkhesya in numero enorme e in grandissima varietà, sono le più efficaci e si impadroniscono dei territori. Tutti i luoghi naturali di Arkhesya sono abitati dalle tipiche creature magiche: entità benevole, demoni malefici, creature legate alla natura come: gnomi, fate, driadi, silfidi, folletti e tanti altri e abitano in tutti i luoghi di Arkhesya: dai picchi più elevati alle profondità dei mari, fino ai luoghi più reconditi.

Anche le entità dotate di magia malefica si stabilirono in ogni dove, come ad esempio i terribili demoni Koj, specie mutante, pericolosissima e dai poteri incredibili. I Koj erano suddivisi in decine di razze tra cui i grandi e terrificanti Ry. I Ry giungendo in una determinata area se ne impadronivano trucidando chiunque si opponesse e diventandone gli incontrastati padroni. Ogni altra creatura era sottomessa al potere malefico di questi demoni che li usavano come cibo assorbendoli letteralmente.

Alcuni grandi maghi bianchi dell’epoca moderna sono riusciti a scrutare nelle cronache eteriche scoprendo che, probabilmente, le razze più piccole dei Koj, quelle meno violente e più propense alla vita in branco, subirono un’estrema e finale mutazione rimanendo come cristallizzati in forme più semplici e più dense. Si pensa che alcune di queste entità demoniache alla fine si siano trasformate in una sorta di individui che, in tempi remotissimi, abbozzarono un primo embrione di civiltà riunendosi in gruppi e in piccole comunità. È di certo azzardato affermare che in seguito questi esseri divennero entità superiori e individui civilizzati. Forse è ancor più azzardato affermare che diedero luogo a tribù di individui e a forme di aggregazione simili a villaggi, ma è anche risaputo che nel momento in cui approdarono i dealantiti sulle coste di Arkhesya incontrarono individui di tribù poco evolute, con solo i primi abbozzi di civilizzazione e quindi non solo demoni o entità di questo genere.

Le varianti più potenti dei Koj erano di certo in grado di contrastare anche i grandi draghi rossi, abitanti dei picchi o i draghi neri che occupano gli anfratti di Orrigma, il grande vulcano. I Ry furono, con ogni probabilità, i più potenti poiché più di ogni altra specie furono in grado di utilizzare il potere mutante e in grado di assorbire l’energia vitale delle loro prede. Oltre ai Ry esistevano di certo i Rhog, i Rahug e i Rurh. Tutte specie capaci di sviluppare poteri letali e di mettere in campo una violenza inaudita. Erano di stazza e forma molto differente tra loro, ma tutti i Koj possedevano il fondamentale potere di mutazione, un potere che permetteva loro di infiltrarsi ovunque senza essere scoperti, simulando le sembianze delle loro prede sia più piccole che più grandi. Quando si rivelavano era solitamente troppo tardi, la preda ormai era in balia della loro ferocia. Solo all’arrivo dei dealantiti, la razza di semidei che colonizzò Arkhesya, giunsero degli avversari in grado di tenergli testa.