Skip to main content

Genesi del Mondo di Arcàl

Detto anche Sutus da alcuni popoli come nani e alcuni clan morgni

Il mito dealantita, ereditato in varie forme più o meno contaminate da tutte le tradizioni del mondo di Arkhesya, parla di un principio in cui esiste il solo vuoto assoluto privo di luce, di tempo e quindi di spazio. Una sorta di tenebra totale, conosciuta col nome di Hinan-Isnox, nella quale tutto già esiste in uno stato di profonda quiescenza, una sorta di letargo prolungato che dura per eoni ed eoni, ma che non è attivo, non agisce. L’unica divinità che non sprofonda del tutto in questo sonno senza sogni è Auhr o Luce primigenia. Il suo sonno è profondo durante l’Hinan ma non raggiunge mai la totale inconsapevolezza nella quale sono immersi tutti gli altri esseri. È narrato, nelle genesi dei popoli, che Auhr non dorme ma:

contempla ad occhi chiusi il cosmo ideando ciò che verrà

Un’antica filastrocca nanica narra:

Auhr immerso sol riposa
Sogna e foggia a noi il futuro
Poi di luce un lampo puro
Riporta in vita ogni cosa

Al termine del periodo di quiescenza Auhr si desta e, quando si apre il suo solo e grande occhio, la luce che riposa in esso viene sprigionata e invade il cosmo circostante per milioni di leghe. In quel momento gli Dei suoi figli, illuminati dalla luce di Auhr, si destano e riprendendo vita.

Particolarità di ogni risveglio di Auhr è che, ogni volta, il risveglio è sempre più difficile. Alla fine di un ciclo tutti gli dei vengono riportati nella Hinan attraverso una totale catastrofe e, il risveglio, diventa di volta in volta sempre più difficile e complicato. Come se Auhr ad ogni risveglio si destasse un po’ più debole del risveglio precedente fino al momento in cui l’ultimo risveglio è di una difficoltà immane e il prossimo semplicemente non ci sarà. Regnerà la totale tenebra per milioni di eoni fino a quando un nuovo Auhr, non più il precedente che viene fagocitato dalla tenebra, sorgerà da una spinta inconscia che è una specie di ribellione intrinseca al buio. Come se ad un certo punto, per cause ignote a noi mortali, accade una contrazione di energia che forma una sorta di concentrazione a forma di uovo però di luce e da quella primigenia concentrazione sorge un nuovo Auhr che di ciclo in ciclo si addormenta e si risveglia dando luogo ogni volta ad un rinnovato universo.

Il nuovo Auhr sarà attivo eone dopo eone, era dopo era, risvegliandosi un po’ più debole di volta in volta fino a quando accadrà che la potenza della tenebra non lo farà più manifestare.

Secondo gli ulgan e i Delfydi, Silaur è il primo, seguito dalla sorella Anilaur, dal piccolo dio Filaur, dagli Dei gemelli e da ultimo Nuxaur. Nani e morgni non sono concordi poiché mettono al primo posto Nuxaur e lo chiamano l’Antico mentre gli altri popoli lo chiamano L’Oscuro.

Una volta destate le sei divinità, i Perren, si dispongono in un grande cerchio attorno alla Luce Primigenia di Auhr e avviene un fenomeno chiamato Armin, durante il quale cinque delle sei divinità attorno a Auhr danno luogo alla prima vibrazione modulata, un suono che noi banalizzeremmo chiamandolo vocale ma che, se esce dalla bocca di un Dio, ha una valenza completamente differente. Un Dio non emette una vocale cioè un fono che fa vibrare l’aria per essere percepito da un orecchio. Un Dio va vibrare la materia che da quiescente si desta e si ordina, viene organizzata.

Ognuna delle cinque divinità emette un suono occulto, ancestrale, inascoltabile da normali orecchie fisiche ma che nel nostro mondo chiameremmo forse col nome di vocale in una sequenza tonale a salire dove il secondo si sovrappone al primo, il terzo al secondo e così via. I suoni sono così sequenziati:

  1. Nuxaur Tono - u
  2. Puhr Tono - o
  3. Acuen Tono - a
  4. Filaur Tono - e
  5. Silaur Tono - i

È importante sottolineare che Il primo è Nuxaur che genera la base su cui si appoggiano i suoni di tutti gli altri dei. Non è casuale che il primo tono sia anche il più oscuro e nasca dalla divinità più antica di tutte. La radice di ogni universo che nasce è perciò una radice oscura, tenebrosa, sta agli dei seguenti il generare suoni che elevino questa prima nota. Il fondamento di ogni universo materiale è materia oscura, tenebrosa perché la nota di Nuxaur crea quello, quindi dopo lo scaturire della luce primigenia di Auhr, che noi chiameremmo Vita o Luce Spirituale, viene creata la totalità della materia priva di luce e compito degli altri dei è quello di veicolare la luce di Auhr per vivificare l’universo. Compito simile avranno i Morren nel mondo, anche se alcuni di loro saranno corrotti dal potere della forza onnipervasiva di Nuxaur.

Ogni volta che si desteranno la loro intonazione sarà leggermente differente dal precedente risveglio e quindi ogni volta nascerà un universo diverso. I due Dei in silenzio, Auhr e Anilaur hanno un compito ben preciso. Auhr non parla, egli è la luce primigenia, suo compito come principio assoluto è quello di mantenere viva, una volta sveglio, la luce che sostiene gli Dei nel rito iniziale di creazione.

La seconda, Anilaur, Colei che ascolta in silenzio, ha il compito di armonizzare telepaticamente i suoi fratelli fino a quando la vocalizzazione dei cinque è del tutto perfetta e armoniosa nella sua espressione. Nel preciso istante in cui l’armonia dei cinque è raggiunta, in un istante Auhr chiude l’occhio e Anilaur emana con voce stentorea la vibrazione RI, una vocalizzazione potente e vibrata dove nella nostra lingua sarebbe una R potente e una I appena accennata, d’un tratto l’universo intero scaturisce. Appaiono galassie, stelle, mondi e soprattutto Sutus, il mondo dove poi riappariranno le semidee e i semidei denominati Morren.

L’universo che scaturisce è sempre diverso perché l’armonizzazione delle cinque voci non è mai uguale, universo dopo universo. Tutto dipende dal tono di ogni divinità: quanto più il tono sarà aperto e potente tanto più sarà un universo luminoso, tanto più i toni saranno chiusi tanto più l’universo sarà tenebroso. Tenendo presente che dal momento in cui un universo scaturisce non può che degradare eone dopo eone, millennio dopo millennio, anno dopo anno fino a spegnersi definitivamente con il Sonno Sognante di Auhr. Fino al prossimo risveglio…

In pratica ad ogni risveglio Auhr detiene meno energia per sostenere i primi momenti, per dare spazio alle sei divinità per creare il nuovo universo, ragion per cui gli dei avranno sempre meno tempo per armonizzarsi fino a quando, in un determinato risveglio, l’ultimo dio, Silaur, non farà a tempo a vocalizzare il suo tono, nel successivo le ultime due divinità e così via fino a quando nascerà un intero universo dalla sola vocalizzazione di Nuxaur, un universo di tenebra pura e nient’altro. Quello sarà l’anticamera della catastrofe finale in cui deboli forze della luce cercheranno di fermare la tenebra che tutto avvolge, e in una violentissima battaglia di dimensioni cosmiche la strenua difesa degli dei di luce riuscirà a ricacciare le tenebre ma il prezzo sarà altissimo. Per questo al termine dell’ultimo ciclo Auhr si raccoglierà nel definitivo Sonno Sognante, un periodo di eoni ed eoni.

Tutti gli altri Dei, i Morren, semidei e potenze angeliche sorgono da questi Dei iniziali, alcuni creati altri per unione di un dio e una dea. Dall’unione di un dio con una dea nasce un’entità del tutto divina mentre se un dio o una dea creano una divinità questa per definizione è una ninfa, o una driade o un folletto, in ogni caso un’entità spirituale, o una potenza angelica, non un dio a sua volta. Un semidio invece nasce dall’incontro tra un dio o una dea e un mortale.

Nel Tyndarf, documento antichissimo dove si narra della genesi di Arcàl, i versi riportano solamente la genesi di questo pianeta e non dell’universo. L’universo invece ha questa genesi e nella pronuncia della vibrazione RI da parte di Anilaur scaturiscono anche i pianeti e la storia di Arcàl ha inizio.