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elfi

Una citazione particolare meritano gli Elfi.

In Arkhesya vivono e sono conosciute due diverse etnie di Elfi, anche se in effetti vi è una terza razza che si potrebbe definire tale, ma che invece è composta da alcune famiglie elfiche che, nella notte dei tempi, si allontanarono dai Glehaw per andare raminghi per Arkhesya e oltre. Usando i poteri di cui sono dotati possono non farsi scoprire quasi da nessuno a meno che, chi li incrocia, non sia dotato di capacità magiche in grado di sentirli visto che possono viaggiare praticamente invisibili a tutti. Non si conoscono regnanti di questo popolo perché non vi è alcuna cronaca che parli di loro. L’unico re di cui parlano le cronache dealantite è Eghol padre della principessa Kayla famosa per essere diventata la consorte di Delaur, divino figlio di Silaur e della ninfa Waqya. Delaur sposando Kayla sancisce la nascita del popolo dealantita. C’è da dire che ai tempi di Eghol di certo gli elfi oscuri non vivevano in Arkhesya. Se ne deduce che quando i dealantiti fuggirono dalla loro isola alla ricerca di altre terre portarono con sé anche il popolo degli elfi oscuri che, a questo punto, può essere definito con una certa sicurezza il ceppo originario delle razze elfiche che ora vivono in Arlhesya. Tutti gli elfi sono perfettamente integrati nella natura, parlano le lingue di tutti gli animali e con il canto riescono a stabilire un dialogo anche con le piante, mentre sono in grado di governare il regno minerale, comprese le varie forme d’acqua, a loro piacimento. Sono organizzati in famiglie anche se riconoscono tra di loro alcune famiglie capostipite di sangue antico e perciò maggiormente nobile. Vivono per lunghissimo tempo, ma non sono immortali anche se, rispetto alla normale vita di un ulgan, possono essere considerati immortali. Possono vivere tantissimo tempo se sono in grado di mantenersi in salute e pace interiore.

La prima razza conosciuta sono gli Elfi Silvestri o Oscuri, gli Elvhair: sono i più schivi tra gli elfi. Si narra di alcuni avvistamenti nelle zone più recondite e impervie delle grandi foreste e quindi nell’estrema punta nord del Gunay. Non vi sono però mai state vere e proprie conferme eccetto la famosa spedizione dei maghi di Brast: Ganot, Lyn e Tessach alla ricerca del libro magico. Probabilmente si tratta di gruppi di elfi notturni che non desiderano contatti con le razze più importanti. Gnomi, Nani e Ninfe ne confermano l’esistenza. Si fanno vedere quasi esclusivamente dai delfydi ai quali sono affini. La foresta del Quer è probabilmente abitata da alcune comunità di elfi silvestri, ma non è assolutamente facile scoprirli anche perché vi sono intere aree del Quer e del Gunay assolutamente sconosciute e inesplorate.

La seconda razza conosciuta sono gli Elvhegas, ovvero Elfi del Glehaw. Sono elfi che vivono sulle sommità nord della grande catena montuosa e sono completamente integrati con la natura di quel luogo impervio e inospitale. Cavalcano i Roc e a volte danno manforte a ulgan e agli amici delfydi nei conflitti contro stregoni e demoni. A differenza dei nani dei picchi ventosi, il popolo Whighd, gli elfi non vengono scelti dal Roc in sogno. Essi sono in totale simbiosi con questi grandi volatili e comunicano con loro nella stessa lingua, per questo motivo sono in totale armonia con quegli esseri.Questi elfi, i più socievoli della loro razza, sono per lo più arcieri dalla mira infallibile.

La terza etnia, gli Elvhrend è quella degli erranti, ma le notizie sono veramente pochissime. I dravidi bianchi conservano un documento in cui uno degli antichi maghi guerrieri, un Dherav del Vento Ithal-Agos, narra di una misteriosa tribù di elfi che è costantemente in viaggio per l’intero mondo conosciuto. In questo documento si dice siano gli unici esseri viventi in Arkhesya in grado di ritrovare l’antica via, il Dunnphad. L’unico sentiero occulto che secondo le leggende attraverserebbe le profondità del Glehaw per sfociare al di là, nelle terre sconosciute che i Dealantiti, nella prima era, chiamarono Caeb-Hoda ora conosciute come Terre del Divieto.